ARMENIA
by Lupomannario
Quando un anno fa dopo lunghi periodi di dubbi timori e indecisioni decisi di comprare la moto, in testa avevo un obiettivo preciso: fare un lungo viaggio,di quelli che non si dimenticano.
Cosi scelsi la Honda Dominator, la moto che aveva accompagnato il mio amico Pierfelice in viaggi incredibili,quello in Cina su tutti.
Tempo di fare un po’ di pratica di guida e dopo un anno a luglio sento che è arrivato il momento di partire.
Inizialmente si parla di Turchia, un giro in questo paese,tra natura,storia e mare naturalmente…ma sentivo che non era sufficiente:l’obiettivo doveva essere più ambizioso, la meta più complicata, in modo che il viaggio assumesse davvero i contorni dell’ avventura!
Cosi con Pierfelice buttiamo la l’Armenia, terra antichissima di lunghissime tradizioni, sede storica del monte Ararat, il monte sacro per eccellenza!!
Si tratta solo di convincere la mia compagna Alessia in questa folle impresa
Non ci vuole molto per fortuna;decidiamo di partire pur con tutte le paure del caso(lei avrà fatto 300 km di moto in quest'anno...io un 5000 ma mai più di 250 messi insieme)
Compro tutto quello che serve, sistemo la moto e il 3 agosto partiamo destinazione Brindisi,da dove ci imbarcheremo per Igoumenitsa, io, Alessia, 2 borse rigide laterali,una posteriore e borsa da serbatoio!
Intanto Pierfelice è gia partito:ha un paio di giorni di vantaggio e ci aspetta in Cappadocia, un po’ scettico sulla nostra effettiva capacita di riuscire nell’ impresa.
Sbarcati in Grecia dopo un primo giorno di viaggio sembrato interminabile, partiamo subito alla volta di Salonicco attraversando le belle montagne della Grecia del nord:hanno fatto nuove strade e non si passa più per il mitico Katara Pass, ma i paesaggi rimangono suggestivi
Dopo le montagne la Grecia si fa un po’ brulla e arida: cominciano le prime vere difficoltà...la monotonia del territorio moltiplica il caldo e la ,stanchezza, Alessia piange.
“Ti ci vorrà molta pazienza” mi aveva avvertito Pierfelice,”il passeggero soffrirà pene dell’ inferno ,soprattutto i primi giorni”
E comincia il mio lavoro di psicologia per tenerla su di morale; brevi momenti in cui devo far leva su tutte le sue capacita di autostima;inoltre capisco che devo fare una pausa al massimo ogni ora di viaggio!
Questa durissima 2 giornata termina a Kavala, a 200 km dal confine con la Turchia
Il giorno dopo l’eccitazione è grande:attraverseremo il confine turco e il viaggio comincerà a farsi esotico,almeno nel nostro immaginario.
Passiamo al lato di Istanbul,senza fermarci, ma rimanendo comunque intrappolati nel traffico dell’ autostrada che la tange, un autostrada che lambisce la città che si estende per un centinaio di kilometri.
Siamo in Asia, lo dice il cartello sito alla fine del ponte sul Bosforo.
Pur senza entrarci Istanbul gia ci affascina,ci fermeremo al ritorno.
Ancora una volta la durezza del viaggio ci costringe a dar fondo a tutte le nostre risorse per arrivare a Bolu, paesino di montagna 200 km dopo Istanbul e fermarci per riposare quando ormai è notte!
Il giorno dopo si parte destinazione Cappadocia, dove ci ricongiungeremo con Pierfelice : finalmente il tour de force di questa prima fase di trasferimento finirà e potremo riposarci una giornata.
Anche questa tappa è durissima,con un caldo che dalle parti del deserto di Ankara si fa insopportabile. Ci fermiamo per una visita turistica sul lago salato
E finalmente arriviamo a Urgup
Il primo obiettivo è raggiunto, dopo 3 giorni di viaggio a ritmi frenetici siamo in Cappadocia
Al primo controllo che faccio sulla moto mi accorgo che l asticella dell’ olio non pesca niente, è secca!
2 giorni di viaggio sulle larghe strade (pur se deformate a causa del passaggio di camion sul catrame caldissimo) a velocità che spesso arrivano ai 130 km/h oltre a distruggere le nostre reni hanno consumato tutto l olio!
Prima lezione imparata,non viaggiare a lungo oltre certe velocità!
Ci godiamo la giornata seguente di riposo e visite a questo incredibile posto che è la Cappadocia,ci concediamo dei benefici Hammam,e cominciamo a progettare il resto del viaggio
Per arrivare in Armenia bisogna passare in Georgia,in quanto tra lo stato turco e armeno,per vicende politiche che si perdono nel tempo, non ci sono relazioni diplomatiche!
E finalmente il giorno dopo si parte, di buon ora.
Subito il paesaggio cambia drasticamente rispetto a quello che era stato fin ora
Gli altipiani,le steppe,le gole gli immensi scenari naturali ci fanno capire veramente che siamo in Asia!
Il territorio è sempre più popolato da contadini che man mano che andiamo a est si rivelano essere contadini d altri tempi:lavorano tutto manualmente,senza macchine...tutti,donne vecchi e bambini a lavorare campi e a curare il bestiame, gente che ti saluta contenta quando ti vede passare
L avvicinamento alla Georgia dura 2 giorni di viaggio a ritmo abbastanza tranquillo ,ci fermiamo una notte a Erzinjan e una notte a Kars
Siamo distanti 200 km al confine
E finalmente inizia la giornata che ha degli aspetti quasi eroici
Attraversiamo 3 stati,Turchia Georgia e Armenia,3 confini,3 fusi orari, viaggiamo veramente nella storia nel tempo ,nella cultura dei popoli
IN 350 km arriveremo dopo 12 ore di viaggio tra strade dissestate,sassi,buche,montagne a Gyumri, seconda città dell’ Armenia
Una giornata memorabile per la difficoltà del viaggio,per i paesaggi proposti,per gli incontri fatti, una giornata che rimarrà nei nostri cuori.
Finalmente dopo una notte di riposo arriviamo a Jerevan,capitale armena!
Li rimaniamo 2 giorni per riposare e visitare per prima cosa il monastero di Khor Virap ai piedi del mitico monte Ararat
L Armenia sembra una nazione triste,ma popolata da gente di una gentilezza unica,non abituata a contatti con turisti e quindi molto,molto ospitale. I paesaggi sembrano molto aridi, ma ugualmente suggestivi.
Ci troviamo bene, ma è gia tempo di ripartire
La destinazione è Tblisi,capitale della Georgia
La Georgia è un paese più ricco dal punto di vista naturalistico, c’è molto verde e montagne di tipo alpino. La popolazione sembra essere più variegata,un incrocio di varie etnie
La povertà è la stessa che c’è in Armenia,ma sembra un popolo a tratti “bizzarro”
Tblisi è una bella capitale,’ mitteleuropea, asiatica, affascinante senz’ altro.
Ci fermiamo mezza giornata per visitarla e il giorno dopo siamo di nuovo in viaggio per la Turchia
Il rientro è iniziato
La Turchia ora ci sembra casa nostra, sembra di essere tornati nella civiltà!
Riprendiamo le rassicuranti tradizioni che si instaurano viaggiando per queste terre. Pause con te ai benzinai,Hammam nei paesi,spiedini…
Il Caucaso sembra davvero lontanissimo
In 3 giorni di viaggio spedito io e Alessia arriviamo a Istanbul, Pierfelice preferisce invece fermarsi ancora in Cappadocia
Istanbul da dentro ci conferma tutto il fascino che aveva esercitato su di noi quando all’ andata l avevamo sfiorata
Città incredibilmente bella,ricca di storia e cultura...tralascio altri commenti che sarebbero inutili vista la fama di questa grande capitale.
Dopo un giorno lasciamo la Turchia per rientrare in Grecia, il viaggio sta per terminare.
Non prima pero di averci regalato le prime vere suspance di natura meccanica
Sulla strada di montagna che porta a Salonicco rimaniamo senza benzina!
Viaggiavamo in riserva e i miei calcoli sull’ autonomia residua erano quindi sballati.
E chissà quanti giorni era che viaggiavo con la riserva!Rabbrividisco a pensare se avessi finito la benzina in Georgia!
Con l'autostop arrivo a un benzinaio distante 30 km e torno
Faccio benzina e ripartiamo. Alla pausa seguente noto che il blocco del freno posteriore è penzoloni:si è persa una vite di fissaggio!!!
Vado subito da un meccanico vicino e la faccio rimettere su...pensando preoccupato a cosa poteva succedere se il blocco fosse finito in mezzo alla ruota
Dopo 4 giorni (di cui 2 giorni di pausa di mare a Corfu) siamo a casa!
E’ tempo di tirare le somme
Il ritorno è stato breve, meno stancate di quanto era parsa l’andata, anche se abbiamo fatto un paio di tappe da 900 km!!
L allenamento cominciava a dare i suoi frutti!!certo il sedere rimaneva sempre sofferente dopo 1 ora di moto, e la velocità max non poteva superare i 110 km/h pena dolori dappertutto, ma la sensazione di sconforto che ci prendeva all’ andata non ci prende più
Se al 3 giorno di viaggio mi dicevo che non avrei più fatto un esperienza simile, gia al ritorno,mentre ancora con malinconia abbandonavamo i paesaggi di steppe e altipiani della Turchia dell’ est per andare a Istanbul sentivo la voglia di ripartire e fare un altro viaggio al più presto!
E pensavo anche...magari organizzato un po’ meglio,magari con un'altra moto,un poco più confortevole…..
Ma ora posso dire che per nessuna ragione al mondo cambierei la dominator con un'altra per fare un viaggio:troppa la sensazione di maneggevolezza e affidabilità che in ogni momento mi ha dato!
In conclusione, un viaggio nel tempo,nella storia,nella cultura
Alla scoperta del mondo e soprattutto di se stessi,della capacita di gestirsi e mettersi in gioco.
Un album dei ricordi gratificante e significativo in ogni sua pagina, e la scoperta dell’ enorme fascino dell’ Asia,dei suoi territori,della sua grandezza.
Incredibile!!!
E In Asia centrale torneremo per il prossimo viaggio, sempre a cavallo della fida Dominator!!
Stefano - Alessia - Pierfelice