TUNISIA 2009-2010

Giorno 1 - 26 dicembre 2009

Partenza!!! Sembra tutto tranquillo stamattina. Sono anche stranamente in orario. Benza, soldi al bancomat, e si va. Fa meno freddo del previsto. Io e il socio Luca per l’ennesima avventura; Africana anche stavolta. Giusto il tempo di arrivare al casello, 40km da casa, mi fermo e c’è olio dappertutto. NOOOOO!!! Qui si rischia di rinunciare al viaggio??? DOMI CHE CAXXO C’E’? Smontare tutto, via carene paracoppa serbatoio. Fortuna che il socio vede da dove perde, e con una chiave da 19 tiriamo il dado giusto e si riparte (ho comprato un motore usato montato in fretta e furia giusto per partire senza mai provarlo, visto che il mio è deceduto e non avevo il tempo di aprirlo). Perfetti puntuali alle 10.30 siamo al ritrovo con gli altri all’autogrillo.

Tommi e Luca all’Autogrill di Dorno sull’A7

Il gruppo c’è, signori. Qui ci aspettano Cesare (Domiceb) e Paolino, in compagnia di Toldessa e Irene, Giada e Davide più altri amici.

Pronti a partire…. tranne Toldessa e Togo (il cagnone)

Si va a Genova. Imbarco, biglietti e si parte davvero.

 

Luca e Paolino felici di partire

Poi un bel 3 ore e mezza per sdoganare la moto alla dogana di bordo. Maledetti tunisini e la loro non organizzazione. Coda tunisina del cavolo.Poi è fatta, non ci si crede. Siamo davvero pronti. Non resta che dormire, domattina ci svegliamo ANCORA in Africa…

L’angusta cabina

Giorno 2 - 27 dicembre 2009 (Tunisi – Dougga)

Si scende e si va. Dopo le ore di attesa per raggiungere la motina nel garage della nave. Dopo averle caricate e essere sbarcati. Coda in dogana. Coda per cambiare i soldi. Scende ormai il sole.. Che altro? La Sparapiselli (Suzuki DR 650 Djebel del socio Luca) NON PARTE!!!

La SPARAPISELLI proprio non vuole ripartire...

Inizio in salita per questa avventura. Dai e dai. Pedala (non ha l’avviamento elettrico) pedala ancora. Me se fosse rimasta senza benza? Io e Paolino andiamo a riempire una tanica. Ma se fosse la candela? La tiriamo giu’ e puliamo. Ma se fosse..? Boh. Vedi il socio con l’ombra di un guasto già vissuto (l’anno scorso, ndr) sempre in terra tunisina. SOLO CHE STAVOLTA NON SIAMO NEANCHE USCITI DAL PORTO!!!

Poi per fortuna non era nulla. Solo il cavo del minimo che rimaneva incastrato tirato nella forcella, e affogava la moto. Per fortuna.. Intanto si era formato un capannello di persone attorno a noi. Tutti a incitare, sfottere, fare coraggio.. “Ragazzi non ce ne andiamo finchè non va in moto” (e intanto sparivano sui loro jepponi). Ormai è tardi e buio ma ci mettiamo comunque in marcia verso El Kel (Le Kef) nostra prima meta. Attraversata Tunisi comincia la statale. La stessa dell’anno scorso, e anche stavolta di notte. Rispetto all’anno scorso, fa quasi strano essere in 4 lampadine sole nel buio della notte, quando per me siamo sempre stati solo due. Piacevole sensazione, comunque. Come fermarsi a decidere insieme che Le Kef è troppo lontana, che stavolta possiamo anche lasciar stare, Dougga andrà benissimo stanotte.

Cena e pernotto in albergo, le prime due birre ufficiali della spedizione, e forse anche le ultime.

Domani si va a SUD!

In partenza dal lussuoso Hotel in Dougga

Giorno 3 - 28 dicembre 2009 (Dougga-Gafsa)

Si comincia presto perché ci aspetta un bel po’ di strada oggi. Piu’ di 300 km su strade tunisine sdrucciolevoli, poi se Dio vuole i trasferimenti saranno finiti. Salire fino a El Kef, passare le montagne, scollinare e scendere di nuovo. Montagne rocciose. La valle dei fichi d’India… Posti già visti l’anno scorso, ti fa sentire a casa (come è possibile??).

El Keef sullo sfondo

Altra bella scoperta, il motore comprati in Sicilia e montato senza neanche provarlo: va benissimo! Unico inconveniente, non entra la quinta… Quindi Domitilla mia, questo giro ce lo facciamo solo con 4 marce. Poco male, su sabbia la quinta non l’avrei usata comunque. E al ritorno vedremo. Ti mettero’ il cambio dell’altro motore.Pranzo allo stesso ristorantino dell’anno scorso (incredibile, l’ho ritrovato!) e in un amen siamo a GAFSA.

Brutta roba la fame…..

C’è ancora luce ragazzi, dai che andiamo a fare gli scemi sulle montagne.Prima sabbia. Prima caduta. Sono a casa… Poi è il tramonto. Cerchiamo la rotta per ritornare ma possibile non si riesca a tagliare di là?

Finiamo su una collinetta fantastica, un totem di mattoni a segnalare la vittoria. 4 amici in mezzo al niente a godersi il tramonto: che spettacolo! Poi dietrofront, superare la bidonville. Anche oggi è andato. Altri 10gg di fuoristrada davanti a noi. Penso un attimo a casa, chi ho lasciato li’. Ci rivediamo tra 10 gg. Per ora ho i miei amici. E questo sogno.

Finalmente …. a casa !!!!!

Menzione speciale al nostro sponsor: APLA’ (detto Aplo, succo di mela gasato scoperto per caso al porto di Tunisi) che è stato eletto Bevanda Ufficiale del Giro. Cesarino (Domiceb) è Aplo-Addicted. Speriamo non dia dipendenza…

Aplà !!!

Giorno 4 - 29 dicembre 2009 (Gafsa-Nefta)

SPETTACOLARE! Gafsa – Tozeur (quasi) tutta in fuoristrada. Giornata completa in moto, partiti già tardi ma abbiamo recuperato il gruppo (davide, Giada & co) dopo neanche un’ora. Fantastico burrone a metà strada. Che si fa? Aggiriamo? Nààà, si passa di lato. La fiera del ridere. Uno per volta, dislivello di 4 metri a scendere e altrettanti a salire, dopo spazio per girare proprio non ce n’è.

Piccolo imprevisto

Parte il socio convinto di avere un trial. Si ribalta. Piegati in due dal ridere. SCE-MO, SCE-MO.. L’aveva presa un po’ troppo dritta, c’era un passaggio giusto un pochino piu’ a destra. Cesarino riesce a sparire in una buca. Lo vedi di fianco alla moto sdraiata e sembra Bruno Lauzi. Domitilla scalpita e scoda ma riesce a arrampicare, cosi’ come quella bestia della HPaulin. Ripartiamo e dopo due minuti arriviamo al lago nero. Recuperati gli altri, stiamo un tot li’ a giocare, poi si prosegue il giro.

Gruppo al Lago nero

La long tail del viaggiare in 10. Se non che, finito il primo pezzo ci separiamo, ci rivedremo piu’ avanti.

Tra le montagne senza rendercene conto sconfiniamo in Algeria…

… superato (inavvertitamente) il confine Algerino

Poi ancora Tamerza. Poi ancora Redeyef e la pista di Rimmel. Poi ancora lo sterratone dritto per dritto e la strada per Nefta.

Tamerza, zona commerciale

Tamerza, le cascate

 

Redeyef, piste di Rommel

Domiceb lanciato verso Nefta

E ancora il nostro Hotel Habib. Ormai siamo di casa..E il gruppo è veramente affiatato, che meraviglia: 4 cazzoni in giro per la Tunisia!!!

Nefta, l’accoglienza dei bimbi

Giorno 5 - 30 dicembre 2009 (Nefta-Douz)

Il giro del Chott in fuoristrada, come l’anno scorso. Ma a differenza dell’anno scorso, signori, Tommi + Domi accoppiata vincente!! Su sabbia quest’anno non mi tiene nessuno (in realtà vado normale, ma diversamente dall’anno scorso tengo sempre aperto e quindi la moto va via molto piu’ in scioltezza) quest’anno vado come si dovrebbe: sempre aperto, bello cattivo, aggredire le lingue di sabbia. Quindi dopo una mattinata a giocare sulle dune finte di Star Wars, partiamo per i nostri giornalieri 200 km di fuoristrada.

PRIMI SALTI!

Star Wars

Domiceb cockpit view

Sguardo all’infinito

Luca tra le dune

Gassssssss !!!

Domiceb in discesa

Domi Tomi sulla cima

Signori, non avevo mai osato tanto con la Domi, si è comportata benissimo. Chiaro, le sospensioni vanno a pacco quando si atterra, ma mica siamo qui a pretendere.. Neanche lei si lamenta che io non sono Meoni J

Troppa soddisfazione sentire la ruota che gira nel vuoto, atterrare molleggiando, bellissimo.

Pausa sulla pista che porta a Douz

Sul bordo del Chot ….

… e dentro al Chot ….

Arriviamo a Douz al nostro solito albergo dell’amico Mahmoud, e poi l’idea. Chi se non Paulin poteva partorire una simile genialata. Il suddetto Paulin è da tempo innamorato dei Motobecane (motorini tipo il Ciao..) e noi gli spieghiamo che gli indigeni ci vanno fino a Ksar, col motopetaccino. Il ragazzo riprende subito bene, e al grido di “se lo fanno loro lo faccio anch’io” si mete in testa di rimediarne a noleggio e andare anche noi a Ksar col suddetto pezzo di ferro ambulante. Da buon compare accetto subito quella che ci sembra l’ultima scintilla di genio del 2009. Chiediamo a Mahmoud di trovarcene un paio in sesto.

Domani: Douz-Ksar Ghilane col Motobecane. Speriamo ce li trovi. Ksar per capodanno sarà imballata di motociclisti fighi, KTM, cross, abiti stessa marca della moto, saran tutti presi bene nelle loro attrezzature tecniche… E noi arriveremo in sella ai petarelli, sbeffeggiandoli.

Hotel a Douz

…. un nome che è tutto un programma

Giorno 6 - 31 dicembre 2009 (Douz-Ksar Ghilane)

Coi petarelli. Alla fine li abbiamo trovati, e abbiamo convinto anche il socio Luca e Domiceb. 4 scassatissimi motobirrocci e siamo partiti per il deserto.

Partenza da Douz in MBK

….. proprio sicuri?????

Non ho fatto a tempo a prendere la prima duna TAGLATA, BASTARDA! Penso ancora di essere in moto, quando vedo che è tagliata penso “ora apro e la salto”. Detto, fatto: il setaccino anche a tutto gas non accelera (per forza, è come un ciao) va giu’ di ruota e io cado di faccia. SCE-MO, SCE-MO.. si pianta e mi catapulta. Tommi intero. Manubrio spezzato.

Sarà, ma non i sembra il luogo adatto ad un motorino !!!!!!

Torniamo indietro a cambiarlo. Ripartiamo e mi si stacca la manopola. CAXXO! Tutte a me oggi?

(intanto Cesarino andava in giro per le dune con una faccia che un bambino contento è nulla a confronto).

E MA ALLORA DITELO !!!!!!!!

Torniamo ancora, rendiamo i petarelli e avventura finita. Se non riusciamo a fare 3 km, come possiamo farne 160… Ma dobbiamo ancora recuperare i soldi. Per fortuna i tunisini si divertono a trattare.

Il pranzo ci porterà consiglio. E infatti pensiamo bene di andare dal meccanico Moto 42 Rachid a chiedere di procurarcene altri 4, che stiano insieme stavolta. Geniale! I 4 che ci porta Rachid stavolta sono bellissimi.

Due uomini blu ….. più o meno !!!

Siamo in pista di brutto. Quindi ancora sosta benzina, riempire delle bottiglie di acqua, riempire delle bottiglie di benzina (non basta mica quella del serbatoio..) SIAMO DELLE MOLOTOV AMBULANTI!

E’ già pomeriggio, quindi abbandoniamo l’idea della sabbia per dirottare su una piu’ comoda strada asfaltata, che già coi petaccini è un’impresa.

VIETATO FUMARE

E infatti qualche km fuori da Douz il motorino di Paulin carbura, dà problemi, va a 40 all’ora max. Ma decidiamo di proseguire stavolta, nulla ci impedirà di arrivare trionfanti a Ksar.

Gruppo lanciato

Il sole cala…

… e sorge la luna

NON CI SONO PAROLE PER DESCRIVERE. Il divertimento, la caxxata che stiamo facendo. Bellissimo.

Conosciamo dei ragazzi al benzinaio, vanno anche loro a Ksar. Faremo il viaggio assieme.

Sono già le 4 del pomeriggio. Il viaggio si rivela piu’ lungo del previsto. Per fare quei 140 km alla fine ci mettiamo piu’ di 4 ore! Tra una sosta e l’altra, superarsi alla ragguardevole velocità di 60 all’ora, cantare tutti in cordata “Dammi il tuo amore, non chiedermi niente dimmi chè hai bisogno di mè”.

Scende il sole, e si congela. Ma alla fine arriviamo. Dopo tutto il freddo preso (giu’ il sole = fredo di brutto).

Ma alla fine arrivi, dicevo, e la pozza è li’ che ti aspetta per un ottimo bagno caldo!

Bagno di mezzanotte

Cena dall’uomo del pane: ci fa un piattone di pollo misto cammello misto salsa misto uova, da mangiare col pane arabo. Molto meglio della cena-cagata che il campeggio ha organizzato per i turisti occidentali col camper e bambini mocciolosi al seguito. Musica attorno al fuoco, caxxate varie imballate di turisti. Questa un tempo era un’oasi vera..No, non fa per noi. I fuochi d’artificio al fortino. Ragazzi, è l’anno nuovo. 2010. E un’altra volta si comincia con i soci, in mezzo al deserto.

L’uomo del pane

Giorno 7 - 1 Gennaio 2010 (Ksar Ghilane-Douz)

Capodanno. Spettacolo. Ritorno da Ksar a Douz con quei petarelli a 40 all’ora perché quello giallo invasato di piu’ non viaggia. Ossa a pezzi, non so com’è. Innumerevoli soste per messa a punto. Tempesta di sabbia. Ma poi rendiamo i motorini e siamo di nuovo pronti. Che avventura.

Buon 1° Gennaio !!!!

Burn-out prima di ripartire

Foto di rito alla migliare

…. anche Ciuchino … si pone delle domande!!!

A cena scopriamo Magic, mitico ristoratore – guida – noleggiatore. In realtà ci sarebbe molto di piu’ da dire su oggi, ma sono troppo stanco per raccontare dell’amico di Orko incontrato a Ksar, che Cesarino col setaccino e il turbante è spettacolare, tutti i ragazzetti che abbiamo conosciuto parlando dei motorini, lo stare in scia come i ciclisti per “trainare” il motorino giallo che cosi’ guadagnava quei 5 all’ora, la tempesta di sabbia con effetto ottico di sabbia che taglia la pista.. Sarebbe un libro a parte. Tutto nella mia testa.

Tanto basta. Da domani: 3gg di deserto vero.

Giorno 8 - 2 Gennaio 2010 (Douz-Tembaine)

Si parte tardi. La mia pessima idea di alzare la leva del cambio (era troppo bassa, a guidare in piedi si sente) ci fa perdere almeno un’ora. Innumerevoli tentativi miei, poi del socio (meccanico ufficiale del gruppo che ha sistemato anche il motobecane giallo permettendoci di tornare il giorno prima), risolta poi dal meccanico Rachid. Riscopro il piacere di mettere in quinta, finalmente. Ma perdo la seconda (CAXXO, su sabbia MI SERVE!). Va a finire che si parte tardi.

…. la VERITA’ sul ritardo !!!!!

Tembainie, la grande duna, è lontana. La carovana è fatta da Mahmoud + Nabir + Ali’ sul jeeppone. Domiceb, Paulin, Luca e io in moto. Prima parte sulle piste, pranzo al cafè du desert, altra sabbia, e in un attimo è sera: il tempo vola? Scende il sole e ci fermiamo a fare il campo. Cercare la legna per il fuoco. Piantare le tende. Aspettare il tè mentre viene pronta la cena. Ci troviamo rannicchiati a pescare col cucchiaio  dalla stessa ciotola di cous-cous. Il deserto è bello cosi’. Stelle a non finire come non ne ho viste mai. Spunta la luna. 12 ore di non pensieri, ringrazio che nonostante i mille salti nessuno è atterrato male, sono con qualche amico in mezzo al niente E VA BENISSIMO COSI’. Il lavoro, le donne, i casini sembrano far parte di un’altra vita. Siamo soli con le nostre moto e l’unico pensiero è come sforzarle il meno possibile, evitare di spaccare o l’avventura finisce. “Il modo migliore per uscire dai guai è evitarli”. Ottima citazione.

Mi godo tutto. Il pensiero rivolto a chi non si puo’ sentire perché il cell non prende. Pancia piena e stanchezza nelle ossa. Il fuoco. La salvezza. I nostri 3 ci trattano da signori, addirittura non volevano cenare assieme a noi per lasciarci in pace. Ma pensa! Venite qui, che caxxo ci fate li’ lontani dal fuoco. Parlano, parlano, parlano.. Poi è ora di dormire. Cerco di aggrapparmi a qualche idea ma sono troppo stanco.

Tappa obbligatoria

Si costeggia il paco nazionale del Jebil

Duna Park

Sabbia … solo tanta sabbia

La nostra jeep di appoggio

Passaggio tra le catene di dune

Luca sfreccia

Domi in action

 

La stanchezza inizia a farsi sentire

I nostri cuochi

La cena è servita

Alì ci prepara il tipico the….. BUONISSIMO !!!

Intorno al fuoco tutti insieme

Giorno 9 - 3 Gennaio 2010 (Tembaine-El Mida)

Stanchezza. Sveglia presto per noi ma loro sono già in piedi da un pezzo e già hanno cotto il pane nella sabbia.

La mattina dopo….

… la colazione !!!

 Si caricano i bagagli e via. Mi affosso subito (ci credo, la seconda non entra…) mi giro e non c’è nessuno. Sento lontano il rumore dei motori, vado a piedi verso di loro a segnalare che mi serve una mano, Torna Cesare e mi aiuta. Si riparte. Arriviamo al pozzo dove si abbeverano i cammelli. L’acqua arriva da 52 metri piu’ in basso. E via ancora. Stavolta è il socio a andare in terra. Io sono dietro, lo trovo ribaltato sotto la moto. Fa segno che va tutto bene, ma mi fermo a dargli una mano nel bel mezzo di una duna. Che lui ha trovato tagliata… Con conseguente salto secco di qualche metro. Per fortuna nulla di rotto, né lui, né la moto.

La Grande Duna di Tembaine

L’abbeveratoio al pozzo di Tembaine

E via ancora. Scolliniamo e pausa pranzo (insalata di cosa?) incrociamo altri due motociclisti, un veneto e un libanese assieme… ho detto tutto. El Mida è ancora lontana. La mia posizione in moto è sbagliata (+35mm al manubrio non è abbastanza?) mi affatico braccia e spalle. Per fortuna andiamo veloce, alle 4 siamo già arrivati. Altro campo. Altro fuoco. Altri pensieri. Altre stelle. Le luna ieri è salita in due minuti poi s’è fermata li’. Oggi non si vede. Quindi niente luce. A letto presto, ragazzi.

Pausa pranzo in una struttura in costruzione ….. nel deserto???? Mahhh !!!

Si riposano anche le motine, scrutando l’orizzonte di dove ci dovranno portare

…. NON SIAMO SOLI !!!!

Giorno 10 - 4 Gennaio 2010 (El Mida-Ksar Ghilane)

La giornata piu’ lunga. Ci alziamo tardi e dobbiamo recuperare. Sto fumando troppo e avevo smesso.

Dopo un paio di incroci con la jeep, prendiamo la strada sbagliata. Decidiamo di seguirla comunque, il gps non puo’ sbagliare. Ma di sicuro perdiamo la jeep, la troveremo a destinazione, saltando l’incontro stabilito e stamattina abbiamo caricato poca benzina per stare leggeri… Dopo 3 gg di guida su sabbia non sento piu’ le braccia. Il socio decide di fare a cambio moto cosi’ con la sua piu’ leggera faccio meno fatica. GRAZIE MILLE SOCIO! Ma non è abbastanza, comincio a rimanere indietro. Dopo la terza volta che si spegne e non riesco a riaccenderla, ringrazio e riprendo la domi. Pesante e senza la seconda. Pero’ la conosco bene.

Non ho piu’ forze per dirigerla e quand’è cosi’ non posso correre. In piu’, andare piano sulla sabbia è peggio. Molto peggio. Riduco al minimo la guida in piedi anche se non dovrei, tengo un po’ di energie solo per affrontare catene di dune da scalare. Il resto, tra seconda e terza, significa molte piu’ imbarcate e molti piu’ rischi. Appunto mentale: l’anno prossimo fare almeno un po’ di allenamento prima di partire..

Ma ce la faccio. Non so come. Uso le ultime energie per l’ultima catena di dune. Devo fare piu’ palestra. Per andare piu’ veloce. E devo anche imparare a usare il gas. Arriviamo al fortino e Munir + Ali’ ci aspettano là. Mahmoud è tornato in macchina al caffè a cercarci. Luca e Cesare partono a cercare lui, e dirgli che va tutto bene. Non si trovano. Quando arriva è visibilmente incazzato (e ha ragione.. ma poi gli passa).

La HPaulin è insabbiata, tocca scendere a spingere. Mi trascino giu’ per dare una mano. Ma ormai siamo a Ksar. L’amico Camel ci accoglie nella nostra tenda n.27, la stessa dove il setaccino ha perso benzina e la puzza si sente ancora.. Bagno nella pozza, doccia cena e tanto tè. Domani ultimo sterratone…

Luca vola sulla pista alla ricerca di Mahmoud

Paolino al Fortino

Cesarino si riposa…

… e anche Paolino….

… quasi 100 cavalli … PESANO !!!!

Da sinistra: Nabir, Luca, Cesare, Alì, Mahomud, Paolo e Tommi

E’ FATTA RAGAZZI !!!!

Giorno 11 - 5 Gennaio 2010 (Ksar Ghilane-Matmata)

Ci svegliamo che è già tardi, tanto per cambiare. La colazione è finita da mezz’ora ma riusciamo recuperare un tot di caffè comunque. Ho le braccia ancora stanche ma non voglio rompere il caxxo agli altri quindi non voglio influire sulla strada da prendere, mi limitero’ a seguire. E se sarà offroad, tanto meglio.

Visto che è tardi potremmo andare diretti sullo sterrato per Chenini, per poi andare a Mattata che è giusto a 90km a nord di Ksar. Ma no ragazzi, è l’ultimo fuoristrada, scendiamo quindi un centinaio di km verso sud per il gusto di farli. Tanto poi c’è asfalto per risalire, possiamo vedere le case berbere se c’è ancora luce.

Dicevo, partiamo che siamo già in ritardo. E come se non bastasse la pista è nascosta, ci sono mille bivii, ogni 10 km dobbiamo tornare indietro un tot e cercare di capire perché siamo finiti in mezzo al niente e con solo dune di fronte, quando ci dovrebbe essere una pista… Ogni inversione è un supplizio pensare che ho speso energie inutilmente. Eppure la pista scorre bene. Eppure la Domi si arrampica ancora. Eppure quando vedo un salto ancora APRO e mi godo il volo. Grazie ragazzi, che bella strada anche oggi J

Volare coi bagagli dietro che scompongono la moto e l’assetto ogni volta che si atterra. Ma che ci vuoi fare. Ho ancora DUE delle QUATTRO viti del portapacchi e non intendo farmene un problema. C’è una cresta da scalare, con un gradino in cime. Andiamo. C’è ancora sabbia e una catena di dune. Andiamo. Mi tiro in piedi e andiamo io e lei, sicuri che per un altro anno non faremo niente del genere. Sono gli ultimi passaggi, poi ci aspettano 400 lunghissimi km di asfalto fino a Tunisi. Tataouine è carina, molto viva. Le dedichiamo un pranzo al volo pane e formaggio e coca e cioccolato seduti sul marciapiede, quando fuori sono le 4 di pomeriggio e il sole che scende già comincia ad allungare le ombre delle moto sotto di noi.

Anche stavolta arriveremo a destinazione col buio. Col buio scalare le montagne che circondano Mattata. Tornanti, di notte, su asfalto tunisino. C’è un vento in-cre-di-bi-le, non si riesce a andare dritti. BELLISSIMO!

Un paio di tedeschi sono rimasti senza benza li’ in mezzo alla montagna e al buio, ma i loro amici in macchina hanno già provveduto. Bene cosi’. Peccato per il vento freddo, avrei fatto volentieri un tuffo nella piscina dell’albergo. Ma in un amen è già ora di cena e di andare a leto. Ieri in campeggio ci hanno staccato la luce presto. Oggi siamo in un bell’albergo e non devo scrivere facendo luce col cellulare..

Stiamo proprio tornando indietro. Al mondo che chiamano civilizzato. Dove dovremo lavorare altre 50 settimane per venire a passarne un paio qui. 3 stati in 3 giorni: Tunisia-Italia-Svizzera.

3 elementi in 2 giorni: sabbia-mare-neve…

Ultime piste sterrate prima del rientro

Il vento PETTINA Domiceb

Giorno 12 - 6 Gennaio 2010 (Matmata-Hammmamet)

Tanta strada, asfalto. Tante pause come al solito: funma-fuma, benza, cibo..

Cesarino dà spettacolo tra la folla

Hammamet, la città finta. Club, discoteche, resort, pizzerie. Sembra fatta apposta per gli occidentali. Albergo in riva al mare, niente male! Se penso a dove stiamo tornando..

Paolo “il vescica” battezza anche Hammamet

Bella serata, bella vacanza, bella compagnia. Ma ormai è finita –sigh-

Il tipo dell’albergo tutto intrippato con le moto. Spesa di dolcini in pasticceria (ben 6 euri?) e ultima bottiglia di Apla.

L’ultima cena !!!!

Giorno 13 - 7 Gennaio 2010 (Hammmamet-Tunisi)

E poi nave.. cibo – sonno – sigaretta – birra – sonno – 4 caxxate..No, il ritorno proprio non passa.

Siamo già li’ a pensare ai prossimi progetti..

Ciao Tunisi …. ARRIVEDERCI !!!!!!

Giorno 14 - 8 Gennaio 2010 (Casa - Epilogo)

Dopo la nave e ritardi vari. Chiacchiere – attracco – saluti. Viaggio di ritorno: freddo – buio – neve – acqua.

Torno quindi a casa. Il cucciolo che mi corre incontro.  Ricomincia la vita “normale”. Salutati i soci e dato appuntamento alla prossima. Son sicuro che ci ritroveremo e faremo ancora tanta strada assieme. Certe cose non si dimenticano. Che altro dire? Quel che è stato, una splendida compagnia, un gran bel viaggio. Ora tocca fare fagotto un’altra volta e partire per la Svizzera. Lasciare ancora il mio vecchio cucciolo (ma prmai ha 10 anni) e i miei, tornare a lavoro alla vita alla città.  Pensare –tanto- alle moto. Dopo l’ennesimo iniziale entusiasmo per un nuovo modello, mi trovo ancora una volta a non potermi separare dalla Domi. Ero quasi convinto, ma non posso proprio tradirla. Domani la portero’ a sistemare. Tornerai piu’ in forma che mai vecchia mia. Viaggeremo ancora tanto, insieme. Ormai è proprio come un vecchio amico, mia compagna di 1000 avventure. Stavo per ribattezzare questo come il suo ultimo, glorioso viaggio, ma ha ancora tanto da dire. Verrai sistemata per bene e risorgerai. Ancora una volta. Per l’anno prossimo: ci aspetta la Libia.

                                                                                                                      -continua?-

By Domiceb & Tommivigor

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