Oltrepò Hard Discovery

Codevilla-Varzi

9 Giugno 2007

Resoconto di TOLDESSA

 

 

 

L’Oltrepò è già stato teatro di nostre precedenti uscite, ed è proprio visto il grande successo ottenuto, che decidiamo di estendere il percorso creando un itinerario “in linea” che ci porti da Codevilla sino a Varzi. La giornata odierna è quindi finalizzata alla scoperta (da qui il titolo) dei sentieri che ci possano condurre sino alla meta. Ci avvarremo di una “specialissima” guida locale, amico d’infanzia di Domiceb, con la quale insieme ad uno sparuto gruppo di esploratori condivideremo questa esperienza. Chiaramente, quando il percorso sarà delineato, si penserà ad estenderlo a tutto il gruppo Dominator and friends. L’aggettivo “HARD” stà a sottolineare il fatto che la cosa non sarà “semplicissima”: nelle scorse settimane il meteo non è stato molto clemente, offrendoci giornate di pioggia che fanno presagire ad una massiccia presenza di fango. Ma chi ci ferma a noi? Quattro gocce in croce e un po’ di malta? Tse !!! Ci vuole ben altro. Il resoconto della giornata:

 

Ore 7:30, sveglia, devo preparare le ultime cose, per poi raggiugere il gruppo a Binasco. Sono nervoso, devo già correre in bagno alle 7:45 ...cominciamo bene...

Vado nel box “dei sogni”, mi vesto, riempio il marsupio di attrezzi e il camel back di acqua...

Parto e tengo i 100 km/h per non rovinare troppo i tasselli da fango che su una moto da 180 kg si consumano a vista d’ occhio.

 

Ore 9:00 in punto, arrivo a Binasco, ad aspettarmi ci sono Walter dalla Svizzera (che coraggio, si è alzato alle 4 per esserci oggi) e il buon Giuseppe. Dopo pochi minuti arriva il Domiceb, sulla sua fiammante Dominator classe 89’.

Partiamo, percorriamo la statale che ci porterà a Codevilla, punto di partenza della ricognizione transitando da Pavia.

 

Ore 10:00, ci siamo, scarichiamo le moto dal carrello (quella di Walter e Giuseppe), arriva anche il Gomma: fotocopia del mitico John Beluschi in ANIMAL HOUSE. L’impatto iniziale, che mi mostra il “rozzo ragazzo di campagna” verrà smentito nella giornata, quando il grande cuore di Gomma dimostrerà a tutti noi quanto in realtà sotto una spessa corazza si nasconda un grandissimo animo.

Gli ultimi preparativi e l’immancabile caffè di inizio giro e poi si parte.

 

Gruppo alla partenza

 

Qualche tratto già lo conosco, qualche altro è una novità. Facciamo alcuni km di strada agricola, alcune anche in discesa e velocemente, un pò di sottobosco dove si inizia ad assaggiare il fango della zona, un terreno molto viscido che offre pochissimo “grip”. Io sono fortunato; ho le gomme nuove, da fango, che mi aiutano non poco. Certo il peso del Domy si fa sentire appena si cerca di forzare il ritmo, però in qualche modo ce la caviamo. Giuseppe è su KTM 525 ed elegantissimo nella guida, non vuole strafare e accompagna dolcemente curve e dossi naturali.

Domiceb, dal fare sempre aggressivo in off-road, oggi parte tranquillo (strano) ma è solo una tecnica di riscaldamento ... pochi km e mi stà già attaccato alle chiappe!

Poi c’è Walter, su Cagiva Elefant 900. La mole imponente e l’elevato peso non gli consentono di fare troppo lo spiritoso, ma anche lui si rivelerà un manico fuori dal comune. Dategli una specialistica da 100 kg e si arrampicherebbe sugli alberi!

Infine il Gomma, su Honda XR 400, agile e scattante: conosce a menadito ogni sentiero di questi splendidi posti.

Prendiamo ad un certo punto una salitona, non troppo ripida ma molto lunga. Arriviamo ad uno spiazzo, mi fermo, guardo il gomma e vedo del rosso acceso che esce dal suo casco... O CAZZO!

Si è preso un ramo in faccia, ora è una maschera di sangue. Ha una ferita proprio sul setto nasale e sanguina copiosamente. Provvediamo a medicarlo, ma siamo sprovvisti di ogni cosa...io prendo subito la borraccia e gli butto acqua sul volto...la ferita è profonda, prendo un fazzoletto e con del nastro adesivo glielo fisso sulla ferita creandogli una specie di maschera per cercare di fermare l’ emorragia. Dopo circa 30 minuti sarà in grado di continuare... tutti siamo concordi che dalla prossima uscita, nei nostri marsupi, ci sarà un bel kit di pronto soccorso.

 

Gomma in un lago di sangue

 

 

La salita col “Bosco Bastardo”

 

Probabilmente, se la stessa cosa fosse capitata a me o agli altri del gruppo, ora saremmo tutti al pronto soccorso a farci medicare, ma Gomma non si chiama così a caso !!! Ora di nuovo pronto e scalpitante ed il nostro giro ricomincia.

Affrontiamo un breve tratto che si inerpica tra i boschi: un toboga in salita che termina con un “dente” in contropendenza dove Domiceb ….. arranca un pochino.  Giunti alla cima del monte, affrontiamo un breve tratto più facile che ci permette di riprendere fiato e ci conduce ad una provvidenziale fontanella. L’acqua è freschissima e ci tonifica visto il caldo che fa: in quasi 2 ore abbiamo fatto circa 20 km ….. e siamo già alle cozze!! Ne approfittiamo anche per togliere un po’ di fango intrappolato nelle nostre moto

 

Tasselli intasati

 

Incontriamo un tratto in collina che ci delizia con bellissimi paesaggi; i sentieri non ci mettono in difficoltà ma anzi sono scorrevoli e molto belli...

Campo di fiori

 

 

Tracce

 

Ma ben presto il paesaggio cambia e si inizia a fare sul serio.  Entriamo in una zona boschiva molto fitta, sottobosco molto viscido dove incontreremo i maggiori problemi della giornata...

 

La Gang del Bosco

 

Incontriamo un guado, l’unico della giornata e ne approfittiamo subito per scattare qualche foto

 

Il guado

 

 

Gomma e Domiceb

 

Da qui in avanti inizia una vera e propria tortura per noi e i nostri mezzi...dopo circa un km ci troviamo in un serpentone in salita, con un terreno viscidissimo dato dall’abbondante fango a terra...ad un certo punto vedo che si è formato un tappo su una salita...il solo Gomma è riuscito a salire, mentre Walter con l’Elefant, Giuseppe col KTM e Domiceb col  Domi sono impantanati e sprizzano sudore da ogni poro...

 

La Compagnia della Spinta 1

 

 

 

La Compagnia della Spinta 2

 

Nessuno riesce a salire, le forze iniziano ad abbandonarci... non sappiamo più che fare... io affermo di riuscire a salire, ma bisogna prendere la rincorsa e non mollare mai il gas... così ci proviamo ma con scarsi risultati...arriva quindi il Gomma, che una ad una porta su il Domi di Cesare, l’elefante e il Kappone!

Ora tocca a me, dico al Gomma che me la sento e voglio provarci...quindi... prendo la  rincorsa, arrivo alla curva prima della salita come un siluro, apro appena il gas, l’inclinazione della salita aumenta, la moto mi si intraversa cattiva... proprio nel mezzo del sentiero c'è una canarola profonda una 30ina di cm...la prendo in pieno... ed ero in derapata NON controllata...allora penso...un colpo deciso di gas e passo la canarola ... LO FACCIO.... passo la canarola, vedo davanti a me un albero...chiudo il gas, sterzo... la ruota scivola e mi “spalmo” contro un albero!!!! (ho ancora i segni cazzo).

Rialzo il, urlo incazzato Domi, metto la seconda ma salgoooooo.... la trazione del domi è miracolosa...! Ora però c’è il Gomma che proprio non ce la fa più, come tutti gli altri del resto, ed è rimasto solo sulla salita...scendo ad aiutarlo e tira molla riusciamo a salire anche con l’XR400!!!

E dopo circa un ora di “combattimenti”, riusciamo ad avere la meglio sulla FOTTUTA SALITA …… VINCIAMO NOI !!!

 

I vincitori

 

E dopo la battaglia, cerchiamo di riprendere fiato e di evitare l’infarto. Siamo veramente allo stremo delle forze e il calore e la fatica ci hanno quasi completamente “disidratati” …. ci dividiamo la poca acqua rimasta … LOST !!!

Riprendiamo il cammino, e nonostante il Gomma ci avesse rincuorato con la certezza che non avremmo trovato altri tratti “disumani”… scopriamo che la realtà è un pochino diversa. Il percorso si rivela difficoltoso e molto tecnico, e il fango abbonda... e proprio nel mezzo di una ripida salita, Domiceb si ribalta

 

Motoceb a ruote all’aria

 

Nulla di grave, forse l’essere la “scopa” del gruppo, lo obbliga a doversi fermare in punti ove diventa difficile ripartire.

Domiceb ha un “ditino” dolorante (lasciato sotto alla leva del freno) e rialzando la moto ci accorgiamo che anche il paramani è storto e blocca la leva del freno. Poco male, oramai ci siamo abituati, chiave del 10 … due botte e via, il paramani è tornato come nuovo.

La posizione è critica ed il povero Domiceb (testone che non vuole riprendere la salita dal basso), ci delizia con uno dei suoi show a base di imprecazioni. Io e Gomma gli urliamo “ACCELERA …. ACCELERA” …. ed un urlo rimbomba nella boscaglia: “PORCO @$£& …. HO LA FRIZIONE COTTA!!!”. Con le lacrime agli occhi (dal ridere), intravedo Cesare “schizzare” verso la cima della salita in una nuvola di fumo e bestemmioni …. lo raggiungo e constato che “povero Cristo” …. aveva ragione … la frizione surriscaldata gli impediva di salire. Ma dopo un attimo, anche questa è a posto.

Ci apprestiamo ad affrontare l’ultima parte del percorso; discesa di alcuni km fino a Varzi.. io e Cesare l’abbiamo, a tratti, fatta a manetta spalancata, roba da stracciare i cavi...e ci siamo divertiti come matti...davvero un bellissimo pezzo!! Eccoci però, meritatamente, a pranzo! Era ora, pochi minuti e la gente ci sveniva sul posto! (Giuseppe deve essersi mangiato qualcosa come 8 o 10 barrette energetiche n.d.r.)

 

Finalmente si mangia

 

Dopo pranzo ritorniamo al punto di partenza su asfalto. Abbracci saluti e soprattutto complimenti per la bellissima avventura. Ripromettendoci di rifarne altre 100!

 

Finale

 

Alla prossima.

Toldessa.