Un giorno di Ordinaria Follia

Codevilla (PV) – 3 Marzo 2007

Resoconto di Toldessa

 

 

 

Appuntamento ore 8:00 con mio padre, Leo e Marco al box dove tengo le moto...dobbiamo essere alle 9:30 (massimo) al Mc Donalds di Binasco, dove ci aspetta una ciurma di motorette e motorone superkittate da fuoristrada

 

Ore 8:30 Mc Donalds Binasco: le prime opinioni...

 

 

Oltre agli amici del sito Dominator, altri sono stati reclutati da motoinfuoristrada.it, gran bel gruppo anche questo...insomma ci saranno molti volti nuovi e nasceranno nuove amicizie.

Ma, come volevasi dimostrare, il “Vecchio” Vittorio (mio padre) alle ore 7:30 ci tira il pacco, il Leo arriva in orario, ma dimenticando corde e pedana a casa. Vai a prenderle e torna e sono già le 9:00, io e Marco, che è rimasto con me, fremiamo perchè gli altri staranno già arrivando al luogo di incontro. Il Leo però ha perso lo spunto, mi cede uno dei suoi furgoni, ci aiuta a caricare le moto e mi dà le chiavi in mano: “Tò, questo è il furgone, guida, c’è il pieno e pure il telepass...guarda che è nuovo, stai attento, ha solo 500.000 km...”. Eccheccazzo, mi fai fare tardi e non vieni nemmeno?

Per fortuna appena partiti mi chiama Domiceb, il capogruppo di oggi, così posso avvisarlo del nostro ritardo. Ci vediamo alle 10:30 a Codevilla, luogo di partenza delle operazioni belliche, paesino a circa 20 km da Pavia, dove sembra di stare in un’altra regione; tanta vegetazione boschiva, e colli con vigneti (dove nasce la Bonarda) alle spalle. Arrivo, parcheggio, scendo e vedo uno stormo di moto , alcune già belle infangate, e tante persone nuove. Iniziano i convenevoli “Era ora … Ciao piacere io sono Toldessa del forum ... bla bla bla...”. Ad un certo punto, con somma incredulità, chi ti trovo in mezzo al groviglio di moto e piloti? Il mio fratellone Dommy74 (Ivan)... Bastardi lui e Domiceb, che avevano organizzato la sorpresa tenendomi all’oscuro di tutto !!! Gli abbracci e le pacche sulle spalle si sprecheranno

  Fase di scarico moto e saluto...

   

                                   

Così scarico il furgone e inizio a cambiarmi. Sul pianale vedo il TTR di Marco e l’Husky di mio padre... la tentazione ci sarebbe, ma il buon Waltz ha già pronta la “nostra” Dominator kittata, quindi sono felice di montare su quel bel sellone morbido...Pronti via faccio benzina mentre gli altri si dirigono al bar. Mi accorgo subito però, che il tappo non fà il suo dovere, PERDO BENZA!!! Durante il giro mi renderò conto  che perde sia dal tappo che dallo sfiato… poco male, mi lavo di benza ma ad un certo punto non avrò più problemi...tranne uno... alle parti “nobili”. Di ritorno dal benzinaio trovo già tutti al bar: ma non dovevamo fare enduro oggi?

 

Subito tappa al bar...e dobbiamo ancora partire!!!

 

 

Faccio la conta di quanti ne siamo: 21 moto, tra cui 2 pilotesse, veramente BRAVE. La gente del paese si dimostra cordiale e ci accoglie benevolmente, forse non ha mai visto tante moto tutte insieme ed incuriosita ci guarda come se stessimo partendo per un Raid Marathon. Domiceb, nativo di queste zone, incontra anche delle vecchie conoscenze (amico fuoristradista) e si acceta dello stato del percorso e soprattutto dell’eventuale “senso di marcia” del giro che andremo ad affrontare: TUTTO OK.

Via libera e senso corretto …. BENE!!! Si parte: il serpentone è lungo, ma fortunatamente le prime sterrate sono vicine.

Eccoci  quindi non appena usciti dal paese, già in off-road. Iniziamo con una stradina agricola, la solita che trovi in tutte le campagne, con le due carregge ed al centro la striscia di erba: imparai già dalle prime volte che portavo uno moto da enduro, che è meglio sceglierne una delle due; a fare zig zag se ci dovesse essere del fango è molto facile andare faccia a terra.

La strada ci “tuffa” in uno stretto sentierino che scende velocemente con grossi tagli longitudinali e porta ad un breve tratto su asfalto che ci raccorda con il primo bosco. Capiamo subito che il terreno non è dei più asciutti e quindi ragazzi …. ocio!!!

La strada nel bosco piega velocemente destra sinistra con due splendide curve in appoggio, dove posso piegare la moto a dismisura. Domiceb, che è in testa alla fila in quanto estremo ed UNICO conoscitore del percorso, si ferma per aspettare il gruppo prima di affrontare un tratto piuttosto difficile. Un salitone con tanto di super canarola centrale … viscida … ma viscida … al Sapone di Marsiglia. Ed ecco le prime avvisaglie di “crisi”: il ragazzo con l’Africa Twin, bel manico, fatica non poco a reggere i 230 kg della sua bestia, che vanno di qua e di là senza preavviso.

Fatica fatica ma ce la farà a portare su la vacca...

Signo, sul suo KLE superammortizzato (recentemente ha montato ammo post. Wilbers e forke CRF rovesciate da 43mm) ha non pochi problemi: non è allenato, è la prima volta dopo il “resetting” che guida il suo mezzo in off e, sopratutto, non ci tocca! Ma faticosamente riesce anche lui a superare le salita.

 

Ecco il Kle modificato...

 

 

Io mi sono proposto di fare da aiuto scopa, quindi sono dietro insieme a Schweppes. C’è un ragazzone su TT senza tasselli che poverino impreca non poco solo per star in piedi... e non dite che non avevo avvertito della necessità dei tasselli... insomma ci tocca, a me e Stefano, di fare da “Compagnia della Spinta”: lui si cucca il ragazzo col TT, ed io Signo.

Per entrambe ogni pozzanghera è un incubo: non arrivano “decisi” ma anzi sono praticamente in frenata e logicamente si impastano dentro le pozze (alcune anche di grosse dimensioni). Mi tocca più di una volta scendere a spingere il culone del KLE mentre mi riempie di fango. Ad un certo punto cade pure da fermo (non ci tocca), ma ritorna prontamente in sella:

“Signo … seconda, filo di gas e frizione … sennò qui non esci più!!!”. Lui si gira, mi guarda basito e mi dice: “Ma il KLE non parte in seconda!!!”. Come, una moto da enduro che non parte in seconda...Mha.... Vabbè, si riparte e troviamo strade bianche molto scorrevoli, con l’insidia di alcune pozze di melma, che “stranamente” si trovano sempre dietro ad una curva.

Finalmente, dopo un tratto in salita con fondo fangoso, dove la moto scodinzola tremendamente, raggiungiamo una costa da cui si “domina” il territorio e ci si ferma un attimo a goderci il panorama …. e giù commenti e scambi di opinioni

 

Da sinistra a destra: GIONIK, Admo e Dommy74 in chiaccherata...

 

 

 

Un volto semi-nuovo (era già con noi durante la gita sull’Adda...) Claudio su Dr350...

 

 

e due nuovi amici: Luca su Gs100 e la Betti su Domy

 

 

 

In gruppo

 

Dopo che tutti hanno cicerato per benino continuiamo il percorso: si preferisce fare strade agricole e pochissime mulattiere (avremo tempo di farle nel pomeriggio) così che tutti si scaldi ben bene muscoli e motori. Dopo un breve tratto di sottobosco arriviamo al famoso pistino (Domiceb mi aveva “avvertito” che ci sarebbe stato il mio terreno preferito) …. e qui mi si chiude la vena e mi si illuminano gli occhi.

 

 

Foto dal satellite

 

 

 

Il fondo è in terra, dura, privo di vegetazione ed erba, in contropendenza e con rampe verticali dove, saltando, la moto atterra con il posteriore. Lo attacco subito col Domy e cerco di guidare come se avessi una motoretta leggera: il peso si sente e si fatica un bel pò, però stabilità e trazione aiutano molto e si riesce a fare anche qualche egregia derapata.

 

Veduta del pistino … da terra

 

Pronti via mi ingarello subito (e quando mai?): vorrei li in mezzo i miei compari Dommy74, Schweppes, Domiceb etc. Ma trovo solo i ragazzi invasati come me del forum motoinfuoristrada.it: vedo un DR400 giallo, lo inquadro e in una curva larga mi riesce un sorpasso in derapata (non chiedetemi come ho fatto). Ok, vado, vedo una sagoma bianca davanti a me di qualche metro... riesco a raggiungerlo ed è il DR350 di Claudio. Riesco a passare anche lui, ma subito lì davanti c’è il Luca Zava sul suo Gs-sone...ne studio il comportamento, ammiro la maestria di saper portare su per un pistino più di 200kg, la trazione del GS è davvero straordinaria...bhe fatto stà che un pò perchè Luca gliene dava, un pò perchè il GS è piuttosto ingombrante in un pistino, un pò perchè lo guardavo sbigottito...bhè, non sono riuscito a passarlo!!!

 

Sosta per i non smanettoni...

 

 

Dopo qualche attimo di Sana Follia, riprendiamo il nostro giro: arriviamo su strada asfaltata dopo un paio di kilometri di strada bianca. Domiceb dice a me e Waltz che qui ci sarebbe una mulattiera interessante, ma non è sicuro che tutti possono farla. Non ha manco finito di dirlo, che io e Walter partiamo per la “perlustrazione”. Si rivelerà  la parte più divertente del percorso, non solo per noi due: infatti prenderemo sentiero, in discesa, seguiti da molti dei partecipanti! Anche qui canarole e fanghettino, ma in un fitto sottobosco tipico della zona, un tappeto di foglie ci accompagnerà per tutto il tragitto.

Torniamo dagli altri confermando la fattibilità del sentiero, come detto lo rifaremo in discesa. Proseguiamo per un tratto di tornanti su asfalto e a fondo valle imbocchiamo una bella sterratona che inizia con terreno ghiaioso e si trasforma in “pista da bob” entrando nel bosco, offrendo alcuni tornanti con appoggio da paura. Uscendo dal bosco la strada ritorna ghiaiosa e ci offre splendide woops viaggiando in costa, a cavallo tra due vallate. Qui tutti in piedi a velocità massima, con un occhio al sentiero e l’altro al paesaggio. La strada termina in un paesino di quattro case, Gomo, che ci accoglie offrendoci una ambitissima “fontanella” d’acqua sorgiva. Lo so che sembra strano avere tutta quella sete ai primi di Marzo, ma la giornata era veramente calda e soleggiata …. perfetta direi … solo che guidando in fuoristrada la sete si fa sentire.

 

 

 

Ma quanti ne siamo!

 

 

 

Da sinistra: Dommy74, Toldessa (io) e Signoz...

 

Nuovamente in sella dopo esserci rifocillati, riprendiamo la strada bianca che ci porta all’apice (punto più alto) del nostro percorso. Ci ritroviamo quindi all’imbocco del sentiero prima ispezionato e dividiamo la carovana: chi se la sente con me e Walter, gli altri seguono Domiceb che riporta il “branco” a valle. In fondo alla discesa incontro Domiceb, che mi prega di attenderlo un attimo: sembra infatti che nel retro cranio gli si sia accesa una lampadina, ricordandogli un “passaggio” per raggiungere Codevilla tutto in sterrato. Eccolo che torna! Pugno chiuso e pollice alzato, OK, si può fare. Percorriamo quindi un sentiero, manco a dirlo viscido, che si stringe sempre più sino a buttarsi nel bosco. Paesaggio da Borneo !!! Sentiero incanalato con sottofondo di foglie e piante abbattute….. attenzione alla testa …. ci manca di incontrare un Tucano (o forse più probabilmente un cinghiale) e siamo a posto. Bello però …. veramente bello. Ci ritroviamo quindi sopra l’abitato di Codevilla e costeggiando un paesaggio da film Western (il posto si chiama Orridi non a caso) ripiombiamo in paese. Dopo un breve breafing sul dafarsi, decidiamo di ripartire per un secondo giro, prima di pranzo. Domiceb riparte un po’ più a “focone” e dopo il primo tratto di sterrato non vediamo qualcuno quindi ci fermiamo un attimo a tirare il fiato: spengo il Dom e quando è ora di farlo ripartire...il nulla...smontiamo, tiriamo, spostiamo ma niente da far, non ne vuole sapere! Capiamo che è la batteria a dare forfait (bruciato elemento).

                                                                                   

Eccoci armeggiare sul Domi...sarà un elemento della batteria andato...

 

Una spinta e si riavvia, ma io non lo potrò più usare quindi ritorno al furgone e scarico l’Husky di papà. Vista l’ora che si è fatta e “uditi” i primi “gorgoglii” intestinali …. decidiamo di portare le gambe sotto al tavolo e di mettere qualcosa nel pancino.

E da questo momento il resoconto lo continuo io (Domiceb), visto che Cris sull’Husky è come un bimbo su di un cavallo a dondolo, e come da sua stessa ammissione …. il percorso non l’ha nemmeno più visto. Che ci volete fare …. SONO RAGAAAZZZZIIII !!!! Già a tavola aveva dato segni di evidente impazienza, e dopo essersi strafocato gli antipasti (salame SPETTACOLO n.d.r.), era già sulla porta con il casco in mano che scalpitava per ripartire. Così il gruppo si è diviso in chi, come Toldessa e Walter voleva ripartire subito, e chi ha preferito proseguire nel pasto, gustandosi degli ottimi tagliolini ai funghi e un particolare gelato allo zabaglione. Tutta roba LEGGERA e DIGERIBILE perfettamente indicata per chi si debba sciroppare un giro in fuoristrada, Io, STRANAMENTE, ho preferito mantenermi leggero, e dopo gli affettati sono passato direttamente al caffè. “Fate con calma ragazzi …. Tanto li ripigliamo!!!”. E così è stato … ripercorriamo il tragitto a velocità diciamo ….. superiore … e devo ammettere che per me è stata la parte migliore, ho trovato maggior difficoltà nei pozzangheroni rispetto al mattino, ma a ben pensarci allora ero passato per primo e quindi ho trovato il terreno “vergine” ….. ora dopo il passaggio di un po’ di moto ….. ‘N Do’ Cojo Cojo. Stà di fatto che la mia “livrea” sino ad allora praticamente immacolata, mi si è leggermente “inzozzata” per i passaggi lanciati nel fango (tanto mica la lavo io hi hi hi ).

                                                                                  

Ecco come sarà il Dom di Cesare a fine giornata...e per fortuna non si è sporcato molto...

 

 

Questa volta non mi fermo e traino il gruppo (non perché sia quello che và più forte ma semplicemente perché “gioco in casa”) sino al campetto. Scorgo in lontananza un bel gruppo di moto e pensando si tratti dei Nostri, “inchiodo” la manetta del gas al massimo. Tra l’altro, cosa che Toldessa non aveva descritto, io stò girando da stamattina con l’Arrow SENZA DBKILLER ….. ed infatti quando arrivo al gruppetto noto la faccia a “punto interrogativo” dei presenti che probabilmente sentendo un “boato” nel bosco si stavano chiedendo “Cazzo arriva!!!”

                                                                                   

Gionic che arriva “a tutto foco” al campetto...gran stile il ragasso...

 

Opps … non sono dei Nostri …. IMBARAZZO TOTALE !!! E’ tutt’altra gente, tra cui il noto Roberto Ungaro e amici smanettoni.

Io saluto per correttezza, le facce passano dal punto interrogativo a quello esclamativo e qualcuno sicuramente avrà pensato “Tutto qui …. Una Dominator !!!!!!”. Però sono felice di aver instaurato in loro un RAGIONEVOLE DUBBIO si trattasse di qualcosa di GROSSO …. Hi hi hi. Mi fermo un attimo, e capito di essere come un agnellino a casa del lupo, intravedo con la coda dell’occhio la giacca gialla di Signoz che si allontana in fondo alla strada (era nel gruppo partito prima), quindi riaccendo la contraerea, cenno di intesa a Dommy 74 che già pregustava la bagarre (scusami Ivan) e via a riprendere gli altri.

Ecco Ivan che cerca di star dietro a Domiceb...ce la farà...

 

Raggiungo e mi accodo al KLE che ci ricongiunge al gruppo. A mente fredda, ripensandoci bene, avremmo potuto “strappare” ad Ungaro qualche fotina e magari una paginetta su Fuori (Ungaro, oltre ad essere commentatore della MotGP su Eurosport e tester di Nuvolari  è anche il Direttore della rivista Motociclismo in Fuoristrada n.d.r.) quindi il personaggio giusto per farci un po’ di pubblicità ….. peccato …. sarà per la prossima volta.

Ora il percorso è abbastanza chiaro a tutti …. soprattutto a chi in mattinata era stato costretto a procedere con “calma”. Infatti …. subisco un “sverniciata” o meglio una “ondata” di fango da parte di Walz che con il suo KTM tenuto a bada per tutto il mattino, mi passa come un missile in una pozza di fango. Onda Anomala !!!!! Ho anche l’occasione di seguire da vicino un rarissimo esemplare di “Canguro di Reggio” ….. Admo, che ha fatto un tratto con curve ripetute letteralmente “SALTANDO” da una curva all’altra …. veramente spettacolare …. tant’è che  non appena ci siamo fermati non ho potuto fare a meno di fargli i miei complimenti per come volava leggero.

Admo, su “superdom da contrabbando”, danza su ogni tipo di terreno...

Siamo a fine giornata e la stanchezza, soprattutto per chi ha passato buona parte della giornata a “drizzare” la moto e a cercare di tenerla in strada, si fa sentire. Aspettiamo quindi di ritrovarci tutti in fondo all’ultimo tratto di sottobosco e ritorniamo a Codevilla ripercorrendo in discesa un breve tratto del percorso che ci riporterà in picchiata al paese. Qui seguo direttamente Toldessa,  e devo ammettere che sulla moto leggera và veramente forte …. in un tratto in forte discesa col sapone sulla strada, stà in piedi là dove io scendo pregando il Signore …… bè non è da dire che lo stesse facendo anche lui ….. hi hi hi.

                                                                                   

Claudio su DR350 si gode, guidando, una veduta spettacolare...ma siamo davvero così vicini a Milano?

 

Tutti arrivati sani e salvi e, a quanto percepisco, soddisfatti ed entusiasti del giro.

Sentivo particolarmente questa uscita, perché da me proposta nella speranza che tutto andasse bene, che il percorso piacesse e che gli amici si divertissero senza cadere, farsi del male o rovinare la moto. Bene, i sinceri apprezzamenti che ho ricevuto mi hanno totalmente fugato ogni dubbio e fatto capire che sono con la giusta compagnia.  Ringrazio quindi di tutto cuore tutti gli Amici intervenuti, sia i ragazzi del Domy Team che stà diventando ogni giorno più una sicurezza, sia tutti gli altri che ho conosciuto oggi.

Ora è tardi e il mio Domy riposa nel box, ma molto presto ritornerà a rombare …… molto presto.

Ciao Toldessa e Domiceb